Tutto è cominciato da uno sciopero

Il mondo si è accorto di lei per la prima volta il 20 Agosto dello scorso anno quando ancora quindicenne, frequentava il nono anno di scuola a Stoccolma. Una mattina, decise di non entrare in classe fino alle elezioni generali del 9 Settembre 2018. Il paese era stato colpito da ondate di calore e incendi boschivi senza precedenti. Per Greta il governo svedese doveva ridurre le emissioni di carbonio come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Non potendo votare perché ancora minorenne decise di esprimere il suo parere rimanendo seduta davanti al parlamento svedese ogni giorno, durante l’orario scolastico, con lo slogan “sciopero della scuola per il clima”. Anche dopo le elezioni, ha proseguito a manifestare ogni Venerdì. L’obbiettivo di Greta è quello di scuotere gli animi. E con qualcuno ci è già riuscita.

Il gesto che ha ispirato

Il suo primo intervento, diventato virale sul Web, ha contagiato moltissimi altri giovani studenti che contesteranno il modello di sviluppo che va avanti a discapito del riscaldamento globale. Armati di cartelli e slogan i ragazzi protesteranno ancora. E ancora. Sempre di Venerdì. E come suggerisce l’hashtag “Fridays For Future”. Greta, dal viso pulito e angelico contornato da due treccine biondo cenere, rappresenta un’immagine sacra del nostro tempo. Di cosa? Coraggio, consapevolezza e azione. Ha pronunciato con fermezza ai leader riuniti a Davos per il forum economico guardandoli negli occhi: “non voglio che speriate. Vi voglio vedere nel panico. State rubando il futuro ai vostri figli”. Perché il miracolo non è di camminare sulle acque ma di camminare sulla terra verde, ad oggi, apprezzando la pace e la bellezza che sono disponibili ora.

Quello che si può (e non si può) fare per Greta Thunberg

Se un sasso diventa valanga sarà difficile da fermare. Questo sembra aver innescato la protesta di Greta. Ha saputo scatenare un moto di ribellione giovanile forse troppo a lungo addormentato. Un moto che dopo essersi risvegliato sembra pronto ad allargarsi a macchia d’olio. Anche in Italia le adesioni aumentano di volta in volta (sono circa 20 mila) grazie alla pagina Facebook sempre attiva per conoscere altri particolari sulle origini e sulle azioni di questo movimento ambientalista che fa del passaparola la sua base più solida. Il cambiamento climatico non è solo un problema ambientale, come troppa gente crede. E’ una minaccia a tutto campo. E’ una minaccia per la salute dal momento che in un mondo più caldo le malattie come la febbre gialla e la malaria si espanderanno. Potrebbe mettere a rischio la produzione di cibo facendo si che l’aumento della temperatura e la prolungata siccità renderanno i suoli fertili e inadatti al pascolo ed alla coltivazione.