lavoroneroIl lavoro sommerso dilaga nella provincia di Lecce. Nello scorso anno 2121 aziende su 2611, ossia l’80% delle ditte ispezionate dal Servizio Ispezione presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce sono risultate irregolari; 1789 lavoratori su 4313 controllati erano totalmente in nero.

Il bilancio dell’attività svolta nel 2012 è stato reso noto dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Lecce, che in materia di sicurezza del lavoro ha contestate 748 violazioni, anche di natura penale; deferiti all’autorità giudiziaria 241 datori di lavoro e lavoratori.

Inoltre, è stata sospesa l’attività imprenditoriale a 516 aziende, in quanto occupavano lavoratori in nero in percentuale pari o superiore al 20% del totale della forza lavoro impiegata. Inflitte sanzioni amministrative pecuniarie per 4.265.880 euro con introiti connessi alla regolarizzazione per 3.793.640.

Dati che fanno il paio con quelli della Toscana dove la provincia di Prato, in cui la presenza di cittadini cinesi è molto elevata, ha nel manifatturiero i due terzi dei lavoratori in nero.

Mi pare utile dire che i controlli sono sacrosanti, anche in vista della prevenzione degli incidenti mortali sul luogo di lavoro. La crisi economica non può essere la scusa per aggirare le leggi, ma gli imprenditori e i lavoratori non hanno interessi contrapposti. Vanno aiutati entrambi a operare nella legalità.

Le vie studiate dagli esperti sono molte, evidentemente non bastano. Chi ha idee in proposito batta un colpo, altrimenti diventeremo tutti cinesi.