L’analisi attenta del presidente Filograna dopo gli ultimi eventi di piazza ed i dati dell’Istat

L’ Italia una polveriera pronta per esplodere o come direbbe Dante nella Divina Commedia: “L’Italia nave senza nocchiero in gran tempesta

La situazione drammatica che il nostro Paese sta attraversando sembra essere stata presa sottogamba dai politici italiani, sia da quelli eletti legittimamente dal popolo il 25 settembre, sia dagli sconfitti i quali sembra abbiano deciso di attuare una opposizione disfattista, alimentando odio ed ostruzionismo. Proteste di piazza, nelle università, con striscioni espressioni di ideologie che oramai sembravano sepolte in un passato remoto, stanno generando scontri che alimenteranno sempre più l’odio nella società.

Si sta cercando di indottrinare gli adolescenti nel nome di ideologie che nessuno di loro ha realmente conosciuto e nemmeno approfondito nei libri di storia. “Fascisti”, “antifascisti”, “comunisti”: denominazioni che andrebbero eliminati dai vocabolari.

Nel frattempo il nostro Paese è ad un passo dal baratro e le imprese, unico volano dell’economia italiana, stanno pagando a caro pezzo questo clima d’odio, determinando di fatto un immobilismo tale da causar una “moria” di attività (Per dirla con il Principe De Curtis), ogni minuto che passa.

Ma se domani tutte le partite iva italiane decidessero di chiudere le attività e, di conseguenza, di licenziare i propri dispendenti, di dichiarare bancarotta, improvvisamente il castello di sabbia crollerebbe.

Lo Stato dovrebbe accollarsi milioni di lavoratori, comprese le loro famiglie e quei figli universitari che piuttosto che apprendere all’interno dei “luoghi del sapere” inscenano proteste animate contro i loro compagni nel nome di ideologie che nessuno di loro ha mai conosciuto.

Anche questa generazione, se i genitori non avranno più le possibilità di farli studiare, non dovrà far altro che imparare a lavorare.

Le imprese dunque sono al centro del vivere sociale, ma nessuno fino a questo momento, ha tentato di tamponare l’emorragia.

Il dato odierno del Pil italiano che afferma che negli ultimi tre mesi l’economia secondo l’Istat sarebbe cresciuta rispetto a quella dei mesi precedenti e a quella dello stesso trimestre 2021, ritengo sia palesemente irreale; basta infatti uscire di casa per rendersi conto di quella che è la situazione effettiva.

Le stesse previsioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, fatte solo due settimane fa, indicavano un possibile calo dello 0,2% del Pil.  Ma noi Autonomi e Partite Iva non ci basiamo su questi dati.

Condividiamo invece la dichiarazione del Ministro Giorgetti rilasciata all’ANSA, secondo la quale:  “occorre il massimo impegno per proteggere l’economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente, nella convinzione che – in questi anni di incertezza – occorra proteggere la dignità e l’operosità dei cittadini e non la logica del debito e del sussidio; e che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse, non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose”.

Bisogna tamponare l’emorragia immediatamente per non rischiare di vedere l’Italia “somigliante a quella inferma, che non può trovar posa in su le piume, ma con dar volta al suo dolore scherma” (Purg, Canto VI)