hawkingGli alieni esistono, ma contattarli potrebbe essere decisamente pericoloso. Parola di Stephen Hawking, il celebre astrofisico, che nel film pubblicato da poco sul web: “Stephen Hawking’s Favourite Places”, ha ribadito ancora una volta le sue convinzioni. Secondo lo scienziato infatti non siamo soli nell’Universo, ma contattare gli alieni potrebbe rivelarsi decisamente rischioso per l’intera umanità. “Più invecchio, più mi convinco che non siamo soli – ha spiegato Stephen Hawking – dopo una vita di domande, do il mio contributo ad un progetto globale per trovare finalmente una risposta”. Nella pellicola lo scienziato esplora a bordo di un’immaginaria navicella spaziale i suoi luoghi preferiti nell’Universo ricreati tramite la tecnologia computerizzata. Tra questi Gliese 832c, un pianeta potenzialmente abitabile in cui forse si trovano gli alieni che da sempre cerchiamo. “Il progetto Breakthrough Listen passerà in rassegna milioni di stelle più vicine in cerca di segnali di vita – ha spiegato Hawking – ma so che c’è un posto in cui possiamo iniziare a guardare. Un giorno forse riceveremo un segnale da un pianeta come Gliese 832c, ma dobbiamo stare attenti a rispondere”. Il progetto Breakthrough Listen di cui parla lo scienziato è un programma da 100 milioni di dollari, finanziato dal facoltoso magnate Yuri Milner, con lo scopo di stabilire un primo contatto con forme di vita aliena. Hawking fa parte del progetto, ma nonostante ciò è convinto che mettersi in contatto con gli alieni potrebbe essere potenzialmente molto rischioso. Gli extraterrestri infatti potrebbero essere molto più sviluppati di noi e considerarci degli essere inferiori alla stregua dei batteri, decidendo di distruggere la nostra civiltà o, peggio ancora, di schiavizzarci. “Potrebbero considerarci alla stregua di come noi consideriamo i batteri oggi” ha spiegato Hawking, secondo cui è utile, nei primi contatti con gli alieni, evitare passi falsi per preservare la Terra.