Governo-Renzi-come-passare-dalle-parole-ai-fatti_h_partb

 

Porcellum, mattarellum, proporzionale con sbarramento; in fatto a creatività e pseudo latinismi i nostri legislatori hanno sempre dimostrato un eclettismo invidiabile, degno delle migliori commedie all’italiana.

Con Renzi il nostro paese si avvia verso 69° governo , che in meno di settantanni di storia repubblicana rappresenta un traguardo degno di riflessione; una poca stabilità che porta a domandarsi come il nostro paese non possa essere già in bancarotta per mancanza di una guida coerente che sappia sviluppare piani a lungo termine.

Eppure nonostante la profonda crisi unita ad una classe politica frammentata la nostra nazione riesce a mantenere un minimo livello di benessere, certamente non paragonabile al decennio passato ma momentaneamente propedeutico a non creare disordini sociali, che rappresentano il reale pericolo per il futuro.

Matteo Renzi sarà il terzo premier consecutivo nominato senza passaggio dalle urne, sembra che la nostra nazione stia plasmando un nuovo modello di politica, “democrazia all’Italiana”, dove il voto popolare passa in secondo piano, avvilito dalle logiche di palazzo, accerchiato dai novelli feudatari della politica, che vedono nell’auto mediazione referenziale la loro stessa essenza, incapaci al confronto pubblico.

Il nostro presidente Napolitano ha fatto di tutto per scongiurare la corsa alla consultazione popolare, ponendosi suo malgrado come baricentro costituzionale fra le forze in campo, nominando Mario Monti ed Enrico Letta, ed infine Matteo; consapevole che l’attuale normativa elettorale, chiamata dagli stessi suoi autori “porcellum” non è in grado di far emergere una chiara maggioranza, ma è portatrice di ulteriori divisioni e caos istituzionale.

Caos, divisione, frammentazione sono un pericolo per una nazione, pericolo ancora maggiore quando la nazione è in profonda recessione economica.

Matteo è certamente un premier giovane, con idee brillanti, capace di portare messaggi positivi e di fiducia nel nostro paese, come non apprezzare la squadra di governo nella sua composizione, divisa equamente in quote rosa;

Ma la maggiore sfida che si troverà ad affrontare Matteo non sarà quelle delle riforme della nostra pubblica amministrazione, ma la riforma della legge elettorale, che sappia garantire al nostro paese un governo con una maggioranza chiara, perché prima di ogni altra cosa le grandi riforme sono tali quando legittimate e apprezzate da una comunità che ha eletto i suoi rappresentanti e questo è possibile solo ricorrendo al caro e vecchio voto.