Beautiful Family Moment Between Expecting ParentsUna volta si emigrava per il lavoro, oggi si emigra anche per avere un figlio. Succede in Puglia dove, secondo la Relazione 2012 del Ministero della Salute, nel 2010 per curare l’infertilità sono state trattate 1.853 coppie, soltanto il 4,2% del totale nazionale.

Le tecniche utilizzate in Puglia sono quelle di secondo e terzo livello che prevedono la fecondazione in vitro e il successivo trasferimento dell’embrione in utero. In totale sono 2.085 i cicli a fresco iniziati, un dato che viene considerato basso: rappresenta solo il 4% di quelli eseguiti nel Paese. Segnale che un alto numero di coppie infertili pugliesi emigra verso altre regioni, in particolar modo verso la Lombardia, dove si effettua il 23,1% di tutti i cicli a fresco realizzati in Italia.

Non è questione di competenza dei medici pugliesi che riescono a sconfiggere l’infertilità nel 25% dei casi, un dato in linea con quello nazionale.

La ragione principale dell’esodo verso il Nord è dovuta alle politiche regionali di sostegno ai centri pubblici e privati. Incide enormemente anche la scarsa informazione sulla possibilità di curare l’infertilità nei centri pugliesi.  A tal fine un ruolo cruciale hanno i medici di famiglia che evidentemente consigliano di andare al Nord.

L’informazione in questi casi è fondamentale per evitare costi esorbitanti alle famiglie.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’infertilità colpisce circa il 15% delle coppie italiane. Al contrario di quanto si credeva in passato, infatti, non si tratta di un problema esclusivamente femminile, ma riguarda entrambi i sessi in egual misura: nel 35,4% dei casi l’infertilità dipende solo dall’uomo, nel 35,5% solo dalla donna e nel 15% da entrambi i partner; nel 13,2%, infine, la causa rimane sconosciuta.