MalasanitaSono 570 i casi di malasanità in Italia esaminati dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Il periodo cui si riferisce l’indagine della Commissione va da aprile 2009 a dicembre 2012, per una media di 13 casi ogni mese. Oltre la metà (303 casi, il 53,1%) è riferito alle regioni del Sud.

Quattrocento dei 570 casi (il 70%) sono finiti con il decesso di un paziente. I casi di malasanità dovuti a “presunti errori’ del personale medico 384 (il 67,3% del totale, di cui 261 decessi), mentre quelli causati da altre “inefficienze” e “disservizi” sono 186 (il 32,6%, di cui 139 decessi).

Le regioni che occupano i primi tre posti nella classifica delle ‘peggiori’ totalizzano più della metà degli eventi all’esame della Commissione Errori sanitari (287 casi, il 50,3%): sono la Sicilia (117 casi con 84 decessi), la Calabria (107 con 87 decessi) e il Lazio (63 con 42 morti). Seguono in classifica Campania (37 casi di cui 30 decessi) e, a pari merito, Emilia Romagna (36 casi con 28 decessi) e Puglia (36 casi con 25 decessi). In fondo alla classifica, invece, Sardegna (2 casi con 2 decessi), Molise (2 casi con un decesso), Trentino-Alto Adige (un caso con un decesso) e Valle d’Aosta (nessun caso).

Emergono anche contraddizioni nel rapporto fra tra posti letto e personale medico, che presenta delle differenze abissali fra Nord e Sud Italia. La Sicilia ha 12,3 medici ogni 10 posti letto, la Basilicata 11,8, il Lazio 11,3 e la Calabria 11,1. Queste regioni hanno quasi il doppio dei dipendenti rispetto al minimo fatto registrare in Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Trento e Marche, dove i dipendenti sono 6,3 ogni 10 posti letti. Dire che l’uso di personale doppio va lievitare la spesa sanitaria è cosa ovvia, ma cosa ancor più grave è che l’elevato numero di medici e infermieri non incide sull’efficacia delle cure, dati i numeri dei decessi fatti registrare in quelle regioni.

Lo testimoniano anche le richieste di risarcimento per errore medico che arrivano sempre da Calabria (87) e Sicilia (72); a seguire Lazio (35), Toscana e Campania (27), Lombardia (24) e Puglia (21). Infine, in Campania, che ha conti in profondo rosso, la commissione segnala come siano stati assunti 383 manager aggirando il blocco del turnover e senza passare per un concorso.