cassazioneMi sento di consigliare un saggio molto interessante, da poco sugli scaffali delle librerie. Il suo titolo è “La qualità della democrazia in Italia” a cura di Leonardo Morlino, Daniela Piana e Francesco Raniolo, tutti professori universitari, per le edizioni Il Mulino.

I tre studiosi hanno analizzato il cambiamento della democrazia italiana dal 1992 al 2012, misurandone la qualità e impiegando come parametri la realizzazione della libertà e dell’uguaglianza dei cittadini. Il giudizio finale è che la Repubblica Italiana si è dimostrata flessibile e adattiva, in grado, nonostante il deterioramento di alcune sue funzioni, di conservarsi nel tempo come democrazia.

La parte del libro firmata dalla professoressa Piana, dedicata alla giustizia e alla sua inefficienza, è per molti aspetti sorprendente.  La studiosa mette in evidenza i mali storici della nostra giustizia: la lentezza dei processi e la bassa fiducia dei cittadini. Fra i tanti dati raccolti ne cito uno significativo: il nostro Paese è «l’ultimo dei paesi Ocse per capacità di esecuzione dei contratti con uno scarto di 158 a 1 con il primo della graduatoria, il Lussemburgo».

Il dato sorprendente del saggio è nelle cause di questi mali. Si chiarisce subito che la spesa per la giustizia dello Stato italiano è in linea con gli altri paesi europei. Si mette in evidenza però come la gestione del denaro, se formalmente attribuito al ministero della Giustizia è « di fatto nelle mani di quattro dipartimenti specializzati del ministero (in cui in larga misura lavorano magistrati distaccati presso il ministero)».

Altra causa è «il sistema di governo della magistratura che non alloca incentivi e sanzioni, vincoli e opportunità, tenendo conto delle reali situazioni di azione nelle quali i governati si trovano nel quotidiano». Si punta molto all’indipendenza della magistratura ma poco ai meccanismi volte migliorarne l’efficienza.

Insomma in 20 anni centrodestra e centrosinistra, nonostante gli scontri di facciata, hanno fatto poco o nulla per rimediare a questi mali.