downloadFinalmente è arrivata la rivincita della pasta: spaghetti, mezzi paccheri e rigatoni, penne, tubettoni e mezzemaniche tutti in fila marciano ed esultano, la pasta non solo non fa più  ingrassare ma aiuta a restare in forma. E per tutti quelli che l’hanno bandita dalla tavola è il momento di rifarsi con “du’ spaghi” in allegria e senza sensi i colpa, perché la pasta ha avuto il via libera dalla scienza. Anzi consumata con moderazione –  50 gr al giorno – e regolarità non solo non fa ingrassare ma aiuta a controllare e tenere basso l’IMC, l’indice di massa corporea. A riabilitare la pasta è un Studio scientifico tutto italiano condotto dai ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, che ha dimostrato come il consumo di pasta è in realtà associato a una ridotta probabilità di obesità. Rincara la dose la dott.ssa Licia Iacoviello – capo del Laboratorio di Epidemiologia nutrizionale molecolare dell’Istituto – che spiega come alla luce di questa ricerca è sbagliato pensare che la pasta sia inadeguata per chi vuole perdere peso ed è un errore bandirla completamente dalla dieta. La pasta si sa, va mangiata al dente, perché così – dichiara la Iacoviello – i carboidrati di cui è composta non si “sciolgono” in zuccheri semplici , e va condita con olio a crudo – i grassi rallentano l’assorbimento dei carboidrati e quindi riducono l’indice glicemico della pasta – e infine mescolata o accompagnata da verdure.  Il formato migliore? Proprio gli spaghetti perché – in virtù della loro forma – hanno un indice glicemico più basso. Quanto alle quantità, il consumo non dovrebbe superare  i 50 grammi al giorno,  o comunque il 10% delle calorie totali assunte nell’arco di una giornata. Il messaggio che emerge da questo studio è: “la dieta mediterranea,consumata con moderazione e rispettando la varietà di tutti gli elementi – pasta, in primo luogo –  fa bene alla salute“.