Risparmio, primo ok Senato a tetto 30% voti fondazioniChi vincerà le elezioni avrà i numeri in entrambi i rami del Parlamento per governare? È questa la vera incognita delle elezioni previste per il 24-25 febbraio prossimi. A un mese esatto dalle elezioni, i sondaggi indicano che la coalizione vincente dovrebbe essere il centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani. La maggioranza alla Camera dovrebbe essere ormai acquisita, ma avrà la maggioranza al Senato? Il numero dei senatori che si aggiudicherà ciascuna colazione dipenderà infatti dai voti ricevuti a livello regionale.

L’Istituto Piepoli per La Stampa rende note oggi le sue previsioni: Pd e Sel vincono agevolmente alla Camera dei deputati, ma non al Senato. Per avere la maggioranza a Palazzo Madama, dovranno allearsi con il centro.

Il sondaggio non si ferma alle percentuali, né al livello nazionale; va in profondità e cerca di capire cosa accadrà in ogni circoscrizione della Camera e in ogni Regione per il Senato. Calcola così l’esatto numero di seggi che probabilmente ogni partito guadagnerà.

Il dato che emerge è che la coalizione che sostiene Bersani, non sarà autosufficiente al Senato. Se il centrosinistra stringerà un patto con il Centro guidato da Mario Monti avrebbe ampi numeri per governare il Paese. Ben 181 seggi.

Alla Camera non c’è storia: il centrosinistra avrebbe la maggioranza assoluta con ben 340 deputati (su 630). Invece al Senato il conto è fatto su 308 eletti anziché 315 (vengono esclusi i sei eletti all’estero e il senatore valdostano). Il centrosinistra vincerebbe in tutte le regioni tranne Lombardia, Veneto e Sicilia: si fermerebbe così a 143 seggi su una maggioranza assoluta di 158. Ecco perché solo con un accordo con la Lista Monti, che dovrebbe eleggere 38 senatori, supererebbe il quorum. Il centrodestra prenderebbe nel complesso 97 senatori e il Movimento di Grillo, 27.

Intanto un altro sondaggio de La Repubblica smonta al leggenda mediatica della rimonta di Berlusconi: il distacco è ancora al 12%.