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Domenica mattina, l’ennesima tragica notizia. Continuano gli sbarchi in Sicilia. A Pozzallo sono sbarcati circa 500 migranti che hanno intrapreso il cosiddetto “viaggio della speranza”. Tra questi anche molte donne e bambini, rimasti in balia del mare per diversi giorni.  Popoli nella morsa delle guerre e delle carestie scatenate da interessi politici ed economiciche hanno spinto uomini a lasciare la propria terra come stranieri, abitanti di un mondo lontano ed ostile.

Bilancio: tre morti!
A dura prova sono ormai non solo le unità impegnate nell’operazione Mare Nostrum ma anche le strutture di accoglienza, al collasso.

Immediatamente mi viene una riflessione su quella che è stata la storia della nostra Italia e sul Mediterraneo, un mare che dovrebbe unire, non dividere, la storia di popoli, di tradizioni, di culture, di arrivi e convivenze…..Mi sovviene il testo di una canzone bellissima di Eugenio Bennato… “che il Mediterraneo sia quella nave che va da sola,  tutta musica e tutta vele, su quell’onda dove si vola, tra la scienza e la leggenda del flamenco e della taranta  e fra l’algebra e la magia, nella scia di quei marinai e quell’onda che non smette mai , che il Mediterraneo sia! Andare, andare, simme tutt’eguale  affacciati alle sponde dello stesso mare e nisciuno è pirata e nisciuno è emigrante simme tutte naviganti.
Oggi, invece, si pensa al Mediterraneo come luogo della disperazione, di speranze deluse, di viaggi verso la morte, di donne, madri, bambini e uomini che sanno già di non avere un futuro.

Da non sottovalutare poi il dolore e la sofferenza delle popolazioni della Sicilia, della Puglia, della Calabria, che ormai vengono guardate da un’ Europa miope e strabica solamente come campi d’accoglienza, dimenticando le bellezze artistiche e naturalistiche che le rendono terre uniche al mondo.

Siamo vicini alla Sicilia, alla Puglia, alla Calabria…a tutta la nostra Italia, sperando che l’Europa metta in campo tutti i mezzi a propria disposizione per sostenere l’Italia nel problema dei rifugiati e nella gestione dei flussi di migranti nel Mediterraneo…..e che Mediterraneo sia!

Rosario Impagliazzo