C’è un luogo nel cuore del Parco dell’Appennino Lucano dove il fascino di borghi pittoreschi incastonati tra le montagne si fonde con paesaggi sempre vari e suggestivi caratterizzati da una ricchissima biodiversità e da un morfologia unica ed inconfondibile. Si tratta del piccolo centro di Sasso di Castalda, dominato da una gravina che si è trasformata in una location d’eccezione per un adrenalinico percorso immerso nella natura fatto di strade ferrate e ponti tibetani mozzafiato sospesi tra cielo e terra. Il momento culminante di questa esperienza emozionante è il passaggio sul nuovo Ponte alla Luna, inaugurato lo scorso 6 aprile. Intitolato a Rocco Petrone, l’ingegnere della NASA originario di Sasso di Castalda che il 20 luglio 1969 coordinò la missione dello sbarco sulla luna dell’Apollo 11 e del suo equipaggio, il ponte si staglia nel vuoto lunghissimo ed altissimo. Per un’impresa come quella di attraversare una gravina sospesi a 120 metri di altezza non poteva esistere nome più appropriato perché il nuovo Ponte alla Luna è davvero l’attrazione più adrenalinica dell’intero percorso alla scoperta delle montagne lucane e dei loro magnifici paesaggi. L’itinerario si snoda lungo una rete di strade ferrate e sentieri creando un percorso naturalistico mozzafiato che si snoda lungo le sponde del Fosso Arenazzo per congiungersi, poi, ai piedi del caratteristico centro storico sassese. Del percorso fanno parte ben due ponti tibetani che sovrastano la gravina. Il primo, quello del Fosso Arenazzo, è lungo circa 95 metri ed è sospeso ad un’altezza di 70 metri. E’ formato da 2180 gradini d’appoggio ed occorrono circa 8 minuti per attraversarlo. Il secondo, il nuovo Ponte alla Luna, è un’opera ancora più imponente la cui unica campata raggiunge i 300 metri di lunghezza. E’ formato da 2600 gradini di appoggio ed il suo attraversamento richiede circa mezz’ora.

Fonte: Turismo.it