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Con vari epiteti, ingenerosamente,  la nostra classe dirigente, li ha chiamati bamboccioni, eterni bambini, incapaci di assumersi le proprie responsabilità; questo è il ritratto che danno dei nostri giovani.

Eterni Ulisse alla perenne ricerca di una loro identità, di approdare ad un benessere economico che causa crisi sembra sempre piu distante.

E’ con queste premesse che apprendiamo che da uno studio Istat gli under 35 vivono acora nella casa di famiglia sono 6 milioni e 964mila; Con un aumento rispetto al 2011 di ben trentamila unità.

Dividendo per aree geografiche troviamo il sud con attestarsi ad un 68,2%, un nord ovest con un 56% un nord est al 58,8% e un centro con il 59%.

Certamente i dati sono allarmanti; Partendo dal presupposto che ogni giovane abbia come propria ambizione l’emancipazione, occorre ridisegnare le politiche economiche del nostro paese, essendo questa  la prima generazione retrocessa nel reddito rispetto ai propri genitori, occorre un patto intergenerazionale, che con una politica fiscale lungimirante permetta una ridistribuzione equa degli stipendi, abbassando la leva fiscale  ( costo del lavoro più alto in europa per salari fra i più bassi).

Un grande Uomo affermava “Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese. “,  bene, i nostri giovani hanno dato tanto, pagando un caro prezzo, molti sono emigrati facendosi strada all’estero e dando lustro al nostro paese, ora è il momento di invertire la domanda, chiedendosi  cosa può fare il nostro stato per  loro , perchè creare generazioni senza speranza è come cancellare il futuro di tutti noi.